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Visualizzazione dei post da gennaio, 2009
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Imparando ad improvvisare la vita. Immagine: -Full fathom five- J. Pollok
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Abbandono questi panni stretti in un angolo e finalmente mi espando libera. E brillo. E la mia risata mi riempie gli occhi. E divento femmina. Mi riconosco. Gioco. Vengo avanti e poi mi tiro indietro. Per il semplice gusto di riderti dentro la bocca. Per lasciarmi rincorrere. Sono acqua dentro le tue mani. Sono io. Immagine: -Game on- J. Vettriano
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Sono al centro del mio vuoto. Non c'è rifugio e l'aria è irrespirabile. Lascio uscire parole tremanti, dolori antichi. Scopro la pelle morbida, nuda e bianca. Scopro l'anima fragile e provata. Sola. Al centro del mio baratro più grande. Buio e vuoto. Immagine: -Ragazza nuda- Oskar Kokoschka
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"Eravamo state meravigliose compagne di viaggio, ma in fondo non eravamo che solitari aggregati metallici che disegnavano ognuno la propria orbita. In lontananza potremmo anche essere belle a vedersi, come stelle cadenti. Ma in realtà non siamo che prigioniere, ognuna confinata nel proprio spazio, senza la possibilità di andare da nessun altra parte. Quando le orbite dei nostri satelliti per caso si incrociano, le nostre facce si incontrano. E forse, chissà, anche le nostre anime vengono a contatto. Ma questo non dura che un attimo. Un istante dopo, ci ritroviamo ognuna nella propria assoluta solitudine. Fino al giorno in cui bruceremo e saremo completamente azzerate." H. Murakami -La ragazza dello Sputnik- Immagine :-L'infinita significabilità dell'essere- Pier Augusto Breccia
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Non ho più voglia di parlare. Non ho più voglia di ascoltare. E di capire meno che mai. Voglio le mani sulle orecchie e un urlo in gola. Non voglio più provare a sognare. Nè tantomeno a pensare che qualcosa possa cambiare. Si, sono ESAGERATA. Sticazzi. Immagine: -L'urlo- Dino Buzzati
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Voglio diventare una pianta grassa, rotonda, gonfia e piena di spine. Che lasciata sul balcone, senza nessuna cura e senza acqua vive, florida e piena. Ho voglia di imparare a sopravvivere con due gocce d'acqua.