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Visualizzazione dei post da aprile, 2020
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Quando manca poco ad abbracciarti mi manchi più forte. Il cuore scalpita.  Lascio andare l'entusiasmo, il pensiero corre alle tue braccia. E quando finalmente ci sto dentro vorrei fermare il tempo,  allungare le notti, restare nel tuo letto,  preparare il caffè,  mangiarti accanto,  dormirti accanto,  allenarmi con te,  stare dentro le tue mani,  leggere libri mentre lavori,  raccontare cose,  litigare,  ridere,  ubriacarci, fare l'amore,  cucinare, starti accanto come se fosse il mio posto. Mi sorprendo a pensare che è bello. Persino questa speciale,  luminosa normalità  che pensavo di non meritare. E poi devo andare. Rimetto il cuore nel cassetto, ti bacio tanto, tanto, tanto, da tenerti sulle labbra tutti i giorni che mancano. Il nostro tempo mi fa felice.
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La cosa che manca di più sono le tue carezze, e i baci. Dormirti addosso, sentirmi cercare. Ridere. Ridere delle scemenze. Camminare, camminarci accanto, ridere. E poi baciarci. Gli abbracci.  Di quelli che senti che sei nel tuo posto e punto. Le domeniche sul tuo divano, fare l'amore mentre non guardiamo un documentario,  e rimanere stretti, in quell'incastro che è nostro, che ci appartiene. Guardare la luna dal tetto,  seguire i percorsi che fanno le mani sulle nostre strade di pelle,  per tenere ogni centimetro nella testa per quando non ci saremo. La cosa che manca di più, la pelle mia sulla tua, e la testa vuota,  piena solo di noi.