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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020
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Quelle sere della sera dopo sono strane. C'è il tuo odore sul cuscino, tra le lenzuola, c'è il tocco delle tue mani sulla pelle,  e la nostalgia di te, la mancanza del tuo calore, dei tuoi piedi nel letto, del tuo respiro addosso. Sono solo poche ore. È strano, te l'ho detto. È strano, e bello, e sorrido. Sorrido perché mi manchi.
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Le mie dita hanno aperto sentieri che ormai conoscono a memoria, sanno cosa c'è al prossimo passo,  quale curva segue all'altra, dove troveranno una radura, una cicatrice, una fossetta. E anche quando non sono con te, le mie dita, sanno ricostruire la strada, sanno sentire la tua pelle dentro la mia testa.
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Tu sai farmi carezze nei giorni in cui  pungo come un cactus, sai mostrarmi il lato migliore di me quando io non riesco a trovarlo, sai credere in me, e rendermi migliore. Tu sai baciarmi sulla fronte, e sfiorarmi il viso e poi farmi sentire così bella sotto le tue mani, sai stringermi con silenzi densi, densi di noi, e farmi discorsi con gli occhi tra la gente, e il tuo sorriso sa illuminarmi il cuore. Sai portarmi lontanissimo da me, e farmi ritrovare. Sai tenermi, ed io  dentro le tue braccia, addosso ai tuoi occhi, io posso restare.
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Io me lo ricordo quando dormivamo tutti aggrappati, voi a me, ma soprattutto io a voi. Me le ricordo quelle sere di storie e storie, di abbracci e latte, in cui cercavo di non naufragare tra le macerie del mio cuore. Non ho mai ceduto, mai, mai.  Ho tenuto botta, non mi sono concessa più dolore dell'inevitabile, non ho mai mollato un passo, ero una roccia, anche se dentro mi sentivo un mucchio di cenere. E ora che mi sento fuori da questo terremoto, mi guardo indietro e mi sento tremare, mi chiedo come ho fatto, mi dico "davvero ho passato quel baratro là". E quasi mi commuove la forza che vedo, ed ora che posso permettermi di crollare ogni tanto, mi stupisco, ma alla fine so che ce l'ho fatta per quelle manine che sembravano aggrapparsi a me, ma in realtà mi tenevano su. E anche se ora non dormiamo più tutti insieme come un groviglio, le vostre morbidezze e il vostro amore sono le cose che più mi hanno cambiato nella vita. E anche quel naufragare e ri
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Ci sono poche persone con cui si può condividere un silenzio assordante senza aver bisogno di riempirlo di vuoto. Sono le stesse con cui condividi i silenzi di sguardi,  quelli degli abbracci,  sono quelle con cui in silenzio ti scambi il mondo di emozione che ti vola nella pancia. Ci sono silenzi che ti fanno sentire respiro, molecola di universo, parte di tutto.