C’erano giorni in cui eri il sole.
E il tuo solo sguardo 
mi rendeva bella e felice.
 Brillavamo 
dentro la nostra luce.
 Erano i tempi in cui il tocco 
delle tue mani 
mi bruciava la pelle per  giorni.
Ora ti guardo.
 Sei l’amore 
che vorrei ancora sentire.
Sei tutto il tempo
in cui ci siamo 
amati e rincorsi.
Sei la passione
e il ricordo 
di tantissimo fuoco.
 Ora ti guardo.
Riesco a fissarti.
 Non sei più il sole,
non mi bruci più.
 Sei una lunga 
ferita malinconica
sul cuore.
Immagine: -Il sole rosso- J. Mirò

 
 
 
spiderpork il 29/01/10 alle 20:17 via WEB
RispondiEliminal'ennesima perla. bella
Rispondi
elizabeth77 il 30/01/10 alle 01:17 via WEB
grazie spiderpork, è sempre bello quando passi di qui.
Rispondi
odisseando il 29/01/10 alle 22:13 via WEB
il sole rosso del tramonto. appunto. non brucia più. ecco, sì: tornerà l'alba.
Rispondi
odisseando il 29/01/10 alle 22:17 via WEB
[che i fotoni, al tramonto attraversano di sguincio e quindi per di più l'atmosfera. per questo perdono più energia, e ciò significa che la frequenza associata tende ad andare verso il rosso [per la nota equazione di planck]. appunto.
come il fottuto razionalismo uccide la poesia]
Rispondi
elizabeth77 il 30/01/10 alle 01:17 via WEB
uff...
Rispondi
merendero77 il 30/01/10 alle 09:56 via WEB
Spiderpork ha ragione, ennesima perla! :) Anche quel bell'astro che è il sole fa il suo corso: sorge e poi tramonta.. e non brucia più.. Ma poi tanto ritorna sempre l'alba. Complimenti poetessa!
Rispondi