Ho lavato l’anima
nel freddo del mare,
lasciato i sassi del cuore
tra gli scogli,
la paura di non ritrovarmi
nelle grotte piene di buio.

Ho aspettato un traghetto
che non prenderò più
sfiorando una ferita,
asciutta
che però fa male ancora.

Ho scacciato vecchi demoni
e abbandonato antichi amori,
lontani amanti,
braci spente di vecchie passioni.

Sono solo io,
nuda e fragile.

Sento la vita scavata nella pelle,
dentro la carne,
un dolore che si scioglie dentro il sangue
e pulsa ad ogni battito di cuore.

Immagine: -I gorghi di Naruto- Hiroshige

Commenti

  1. kleocoppersmith il 23/09/09 alle 12:57 via WEB
    bella!
    Rispondi


    merendero77 il 23/09/09 alle 16:41 via WEB
    Toccante...
    Rispondi


    xenuca il 23/09/09 alle 22:24 via WEB
    il pulsare del dolore, un ginocchio sbucciato che sanguina, le lacrime che sgorgano da una delusione. Possibile che non ci tocchi ogni tanto un amore felice, una carezza vibrante, un gemito di piacere, a ricordarci che siamo vivi?
    Rispondi


    elizabeth77 il 23/09/09 alle 23:37 via WEB
    ci tocca pure quello, è che poi si trasforma!! :-)
    Rispondi


    xmolina il 27/09/09 alle 16:16 via WEB
    il dolore è ciò che ci mette immediatamente in contatto con noi stessi ...la strada prediletta preferita per un ascolto immediato, ma con un unica scala sonora... il resto della tastiera rimane quasi sempre inutilizzata... io sono ; grida il nostro esserci ... è come ci vediamo che fa la differenza.. e come ci rappresentiamo che cimette in relazione con gli altri
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